GASSIFICATORE? Vigileremo – MULTIUTILITY? Tutti i dubbi e le contrarietà

Gassificatore e Multiutility, questo il tema della riunione del 18 appena svolta, che ha formalizzato un collegamento di un tema molto noto ad uno meno noto e più complesso, con tutte le problematiche e conseguenze di interesse e partecipazione che ne potevano derivare, invece ci teniamo a ringraziare le centinaia di cittadini che hanno partecipato sia in presenza che in streaming.

Ringraziamo tutti gli ospiti, Dmitrij Palagi consigliere comunale nel Comune di Firenze, gli avvocati Donella Bonciani e Luca Scarselli e Rossella Michelotti del Forum Toscano Movimenti Acqua e Coordinamento comitati no Multiutility che ci hanno aiutato a capire meglio questa Multiutility illustrandoci questo progetto in modo concreto e diverso rispetto a quello con cui ci viene presentato da chi questo progetto lo vorrebbe imporre.

In apertura della serata un aggiornamento dovuto sulla questione gassificatore. 

Al momento non risulta avviato nessun iter autorizzativo ufficiale da parte degli organi competenti, il che significa che per il momento agli uffici di ARPAT, USL e tutti gli altri organi competenti non è arrivata nessuna richiesta autorizzativa e nessun progetto riguardante il gassificatore. Questo non toglie la possibilità che ALIA abbia comunque presentato un progetto alla Regione Toscana la quale non abbia ritenuto in questo momento di procedere ad avviare l’iter autorizzativo.

Il nostro comitato continuerà comunque a vigilare ed informare su ogni eventuale variazione di stato o nuova informazione.

Contestualmente è stata avviata la raccolta firme per l’ipotesi di referendum per la quale è necessario agire preventivamente nell’eventualità che in futuro emergano evidenze, che come ultima risorsa rendano necessario l’utilizzo dello strumento referendario. 

La raccolta firme attuale serve per assicurarsi di poter un giorno procedere con il referendum solo nell’eventualità che ci siano le necessità e le condizioni per farlo. 

E’ quindi importante preparare il tutto anticipatamente e portare anche l’amministrazione comunale a realizzare il regolamento che rimarrà come importante strumento per tutti i cittadini e per le generazioni future negli anni a venire.

Dopo la prima parte di aggiornamento la parola è passata agli ospiti che con grande professionalità e semplicità (per quanto un tema importante come questo possa essere semplificato) ci hanno illustrato Multiutility ed i motivi del perché è necessario dire NO a questa proposta senza un adeguato dibattito. 

Sia sulla nostra pagina Facebook che sul nostro sito www.trasparenzaperempoli.it è disponibile il video della serata che invitiamo a visionare.

Nel progetto Multiutility si propone l’accorpamento di tutte le società che attualmente si occupano in ATO centro della gestione dei servizi essenziali quali Acqua, Gas, Gestione dei rifiuti in una unica società per azioni quotata in borsa, con la previsione di allargare questo progetto anche alla gestione dell’energia elettrica e poi estenderlo su tutta la Toscana.

Al momento oltre a molti Comitati Cittadini che si stanno muovendo in gran parte dei comuni interessati, ci sono anche forze politiche che hanno già espresso la loro contrarietà al progetto.

Nel nostro Comune le forze politiche che al momento si sono opposte sono Buongiorno Empoli, Movimento Cinque Stelle, Lega, Potere al popolo e Rifondazione Comunista alle quali va la nostra disponibilità al fine di una loro partecipazione durante i nostri incontri.

Tre sono gli insiemi di ragioni nei quali racchiudere tutti i dubbi e le contrarietà che ci sono in questa Multiutility.

Prime ragioni FORMA – La multiutility sarà uno strumento per generare utili e dividendi per gli azionisti che per una spa quotata in borsa è una cosa legittima, ma nel nostro caso è sbagliata per l’oggetto sociale in questione che è quello della gestione dei servizi pubblici essenziali, contraddicendo di fatto quella che è stata la volontà popolare espressa con il referendum del 2011 per la ripubblicazione dei servizi pubblici esponendoci a tutti i rischi di una quotazione in borsa.

Seconde ragioni METODO – per il metodo che è stato utilizzato per illustrare il progetto in quanto le occasioni di discussione sono state quasi nulle e altrettanto per la quantità delle informazioni, le stesse scarse informazioni che hanno caratterizzato le votazioni nei consigli comunali.

Gli avvisi di partecipazione che avrebbero permesso ai cittadini di portare le loro osservazioni sono rimasti aperti per poco tempo e di fatto non c’è stato nessun nesso tra le osservazioni presentate dai cittadini e i passaggi nei consigli comunali successivi. 

Terze ragioni TECNICHE:

1 Come è stata fatta la stima del valore delle società che vanno a fondersi in Alia prendendo per buoni i valori dichiarati dalle società stesse portando un guadagno alla sola Firenze. Questo configura delle potenziali responsabilità erariali nei confronti degli amministratori che non si sono opposti.

2 la presenza di CONSIAG tra le società che si vanno a fondere in Alia. CONSIAG è la società patrimoniale proprietaria delle reti del servizio idrico, degli impianti e tubature che sono tutti beni demaniali e in quanto tali non trasferibili.

Nello specifico della narrazione con cui la multiutility ci viene proposta, CI VIENE DETTO che:

– Con questa operazione ci sarà un maggiore controllo degli enti territoriali sulla gestione dei servizi pubblici essenziali. 

Questo non è vero ed è assurdo perchè se creiamo una società di diritto privato che segue logiche privatistiche di mercato ovviamente i comuni, le comunità conteranno sempre meno; perchè se anche viene mantenuta la maggioranza pubblica in questa società, sappiamo che nelle società per azioni quotate in borsa il luogo decisionale non è l’assemblea degli azionisti, il luogo decisionale è il consiglio di amministrazione.

– Che il servizio migliorerà, che le tariffe subiranno delle riduzioni, che il servizio sarà più efficiente. 

Ma noi sappiamo che di fatto si espongono risorse pubbliche a meccanismi privatistici dove l’interesse e la logica è solo quella di ottenere e dividere più profitti. 

– Le società quotate sono sottoposte ad un maggiore controllo.

FALSO: Le società per azioni quotate sono soggetti a controlli di natura economico finanziaria al fine di garantire i terzi e gli azionisti che hanno acquistato le quote, ma non lo sono per la qualità del servizio.

Esiste però una norma chiamata Testo Unico delle Società Pubbliche che introduce elementi di controllo più forti e più rigidi nelle società che hanno il controllo pubblico con una totalità o una maggioranza delle partecipazioni in mano pubblica. Con questo Testo Unico è stablito anche il limite massimo del compenso degli amministratori, il potere di controllo sul servizio da parte dell’ente pubblico, il controllo della gestione da parte dell’ente pubblico. Questi tipi di controllo però nelle società per azioni quotate in borsa non ci sono più perchè il Testo Unico non si applica alle società quotate. 

Il solo controllo economico finanziario, a cui sono sottoposte le spa quotate in borsa, significa il controllo al fine del raggiungimento dello scopo di una società previsto dal 2247 del codice civile che stabilisce che il suo scopo è quello di produrre il più alto profitto possibile per remunerare nel modo maggiore il capitale investito, il servizio è solo lo strumento.

Per fare un esempio di questo modello, ENI grazie alla possibilità che ha avuto grazie all’innalzamento delle tariffe sull’energia, a settembre 2022 ha fatto 21 miliardi di utili lordi e a giugno 9 miliardi, perchè il controllo sulla gestione dei prezzi non è possibile farlo su una società quotata. ENI nel terzo trimestre ha fatto un profitto pari al 34% del valore del capitale investito che è ricaduto totalmente sulle teste di chi ha pagato bollette salatissime.

Quindi ci dicano con chiarezza che anche per il sistema dei servizi pubblici si vuole imporre un modello che dovrà sottostare alle imposizioni del mercato, ci dicano con chiarezza che si vuole disattendere quella che è stata la volontà popolare espressa con il referendum del 2011, ci dicano con chiarezza che si vogliono sfruttare beni e i servizi pubblici essenziali per sostenere i bilanci dei comuni invece che per investire per migliorare i servizi pubblici essenziali o per ridurre le tariffe, andando quindi in direzione opposta alla ripubblicizzazione dei servizi essenziali.

Questo primo incontro ha rappresentato una prima importante occasione di dibattito sulla Multiutility alle quali seguiranno altri incontri.

Come da consuetudine l’invito a mettere MI PIACE e a seguire la pagina Facebook Trasparenza per Empoli, per dare più importanza alla voce di tutti i cittadini. Insieme Uniti Interessati per un dialogo aperto e propositivo.

#gassificatore #multiutility #trasparenzaperempoli

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