Piano Strutturale Intercomunale, non soddisfatti gli obiettivi di qualità e benessere secondo le direttive dei piani regionali.

Anche la Soprintendenza contesta l’immane previsione di cementificazione contenuta nel Piano Strutturale Intercomunale, in virtù e in attuazione delle norme di governo del territorio con riferimento alle condizioni di sostenibilità che il Piano di Indirizzo Territoriale individua per uno sviluppo del territorio rurale e delle città capace di conciliare competitività, qualità ambientale e tutela paesaggistica ai fini di una migliore qualità della vita e del benessere della collettività.

La nostra Amministrazione rivendica invece la correttezza della scelta fatta nel voler cementificare terreni ad oggi verdi e talvolta anche a rischio idrogeologico, in quanto conseguenza delle richieste di privati che con il termine “portatori di interesse” vengono, assieme alle loro richieste, elevati al di sopra dell’interesse della comunità sorvolando quei principi di migliore qualità della vita e del benessere della collettività che i cittadini e gli uffici Regionali rivendicano contestando quelle previsioni.

Purtroppo le risposte alle richieste e osservazioni degli enti sono state finora formulate in modo elusivo con la chiara tendenza a rimandare le risposte sempre a fasi e Piani Operativi successivi.

Questa impostazione ha una chiara finalità, ovvero quella di far approvare tutte le previsioni anche di fronte alle tante criticità ormai chiare per tutti, in modo che quando nelle fasi e piani successivi emergeranno con ancora più forza i rischi e potenziali danni che tutte queste previsioni si portano appresso, diventerà difficile bocciarle definitivamente perché essendo state approvate nel PSI i portatori di interesse che le hanno proposte potrebbero fare ricorso e ciò comporterebbe altri ulteriori ingenti costi di fronte ai quali l’amministrazione non oserebbe rimettere in discussione niente.

D’altronde questo viene già paventato nelle risposte date ai vari enti regionali quando si fa riferimento a quanto già approvato con le ultime Varianti Comunali per alcune previsioni presenti in questo PSI.

Tutto quello che non è conforme alle direttive del PIT/PPR o che comporta rischi e criticità per la collettività DEVE ESSERE CANCELLATO ADESSO. Confidiamo per questo nella presa di coscienza della cittadinanza e negli uffici regionali che ormai sembrano essere rimasti gli unici organi dell’istituzione che cercano di tutelare i beni ed il benessere delle presenti e future generazioni, anche se con sempre maggiori difficoltà.

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