Il fronte comune dei sindaci di Firenze

Da cittadini irrita leggere a mezzo stampa che i sindaci di Empoli e Prato spingono per velocizzare il percorso di questa multiutility, quando AGCOM, TAR e Corte dei Conti ci hanno confermato con chiarezza che questo vuol dire cedere la multiutility al “controllo esclusivo negativo del comune di Firenze“.
Proprio con queste parole AGCOM si era espressa: “nessuno dei soci pubblici sarà in grado di esercitare da solo poteri di controllo su Alia-Multiutility fino alla costituzione di HoldCo. Successivamente, HoldCo, e indirettamente Alia-Multiutility, saranno oggette a controllo esclusivo negativo del Comune di Firenze“. Avete letto bene, l’Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato dice che in questo momento nessun comune controlla la società e che se andremo avanti cederemo al “controllo esclusivo negativo del Comune di Firenze“.

E quindi dopo le dimissioni di IRACE da Direttore Generale di ESTRA, la sindaca di Firenze chiama ed Empoli e Prato rispondono e a quanto pare dai giornali, non per rimettere in discussione quell’impostazione strutturale della società che ci sottoporrà al controllo esclusivo negativo di Firenze, ma per accettare di fare fronte comune nell’evidente solo ed unico interesse di Firenze.

Chi ha memoria si ricorderà che in un’altra occasione anche la Corte Dei Conti Toscana ci aveva confermato, usando le seguenti parole, che in questa multiutility i nostri sindaci non contano niente: “Considerando che rimane in capo a ciascun organo politico la scelta delle decisioni strategiche da assumere (nei limiti in cui ciò può realmente avvenire, vista la natura di
Alia s.p.a. e le percentuali societarie possedute: le vere scelte strategiche sono avvenute nel momento in cui il Comune di Empoli ha deciso di aderire all’operazione Multiutility), in capo all’Ente non resta altra attività che quella di far confluire la propria volontà, e quella degli altri Comuni dell’Unione, nell’assemblea dei soci della Multiservizi.
Riassumendo i contenuti di tutti i pareri e sentenze è certificato che dal momento in cui abbiamo conferito le nostre quote in Alia abbiamo perso ogni possibilità di gestione, e adesso l’unica possibilità per i comuni sarebbe quella di accettare il boccone amaro di andare avanti nell’operazione, in modo che si possa cedere tutto il potere nelle mani di un unico comune, quello di Firenze, nella speranza che saprà ascoltare anche gli altri comuni a cui non rimarrà che la sola possibilità di proporre, ma poi a decidere e agire sarà solo Firenze in modo autonomo.

Noi cittadini ci chiediamo dove starebbe la convenienza per tutti gli altri comuni nel cedere il totale controllo a Firenze? Perchè dobbiamo cedere in modo esclusivo il controllo sui nostri beni e servizi essenziali al sindaco di un’altra città? I nostri sindaci stanno facendo qualcosa di concreto per impedirlo? La risposte ci sono già state date, non c’è nessuna convenienza ne tantomeno nessun motivo per farlo, e purtroppo al momento non pare neanche che i nostri sindaci stiano facendo molto per impedirlo.

Se davvero si vuole iniziare a parlare seriamente di concepire un nuovo modello di gestione dei servizi a cui possano realmente partecipare tutti i comuni toscani, allora per prima cosa fermiamo l’attuale percorso di multiutility e ripensiamolo, in un modello nuovo, realmente partecipato e aperto, in cui tutti i comuni abbiamo il loro spazio e possano vedere riconosciuto il loro valore e diritto decisionale, di pianificazione e gestione.
Solo allora e solo a queste condizioni potremo vedere realizzato un modello gestionale rispettoso e vantaggioso per i territori e le tariffe pagate dagli abitanti.
Ma fino ad allora, con questa multiutility, ci troveremo di fronte all’ennesimo carrozzone del quale oggi è impossibile conoscere persino lo stipendio dei dirigenti (vedi ultima recente sentenza del TAR), nel quale politici a fine mandato vengono assunti ancora prima di aver riposto la fascia di primo cittadino, nel quale i comuni vengono inglobati forzosamente tramite acquisizioni societarie e della quale non possiamo controllare niente, figuriamoci tariffe e piani industriali.
Gli effetti sono sotto gli occhi di tutti, chi cerca di arenare la discussione spostandola da questi, che sono i reali temi da affrontare, verso altre questioni, cerca solo di ostacolare una sana e democratica discussione per prendere tempo allo scopo di portare la propria dote in dono a Firenze, e sia mai anche agli ormai noti fondi speculativi della borsa.
L’operazione multiutility va fermata e Alia va riportata sotto il totale, unico e condiviso controllo di tutti i comuni proprietari.

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