đź“Ł Comunicato del collettivo studentesco SAV dell’istituto Virgilio di Empoli

Condividiamo con grande gioia il comunicato del collettivo studentesco SAV dell’istituto Virgilio di Empoli con l’invito a partecipare alla terza edizione del No Keu Fest (8 e 9 giugno), il festival ecologista organizzato dall’Assemblea Permanente No Keu. Due giorni di festa e di lotta per la difesa dei territori nei quali viviamo.
La partecipazione dipende dalla cultura politica, proprio come la cultura politica dipende dalla partecipazione. In questo vortice si trova la condizione dei giovani.
La partecipazione deve essere costruita, attraverso il ruolo di associazioni e giornali e l’insegnamento della cultura politica, di modo che l’interesse dei giovani si traduca in proposte, che portino alla partecipazione democratica, pratica e locale, ancor prima che generalizzata. In questo modo, costruendo dialoghi sul proprio futuro più prossimo, quello della propria comunità, si può evitare la polarizzazione e aspirare alle vette della democrazia.
Di seguito il comunicato integrale:

SUL NOSTRO TERRITORIO DECIDIAMO NOI

Il messaggio che il collettivo SAV vuole rivolgervi è chiaro e deciso: sul nostro territorio, le decisioni devono essere prese dalla cittadinanza. In un momento storico in cui la democrazia è sempre piĂą formale e meno sostanziale, in cui le scelte cruciali vengono spesso calate dall’alto senza un reale coinvolgimento della popolazione, ribadiamo con forza il principio della partecipazione attiva. Crediamo fermamente che solo attraverso il confronto e la collaborazione tra i cittadini si possa costruire un futuro equo e sostenibile per la nostra comunitĂ . Siamo studenti, ma prima di tutto siamo cittadini di questo territorio. Vogliamo far sentire la nostra voce e reclamare il diritto a essere parte attiva nei processi decisionali che riguardano la nostra vita quotidiana. Quando la politica si mostra servile agli interessi dell’imprenditoria e del potere dei tecnici, piuttosto che rispondere alle reali esigenze della popolazione, il divario tra i governanti e il popolo cresce. Mettendo in secondo piano il bene comune a favore di privilegi economici e tecnocratici, viene minata la fiducia nelle istituzioni democratiche e ridotto lo spazio di partecipazione e rappresentanza dei cittadini.

La politica si svuota del suo significato piĂą autentico: essere al servizio della collettivitĂ .

RADDOPPIO FERROVIARIO
Giovedì 16 maggio sono iniziati i picchettaggi in vista degli espropri di terre e di abitazioni per il progetto del raddoppio ferroviario tra Empoli e Granaiolo (circa 10 km in affiancamento al binario attuale). Tale intervento comporterà molti disagi per gli abitanti delle frazioni di Fontanella, Sant’Andrea e Molin Nuovo: tre famiglie vedranno le loro abitazioni abbattute, altre perderanno i loro orti e i loro giardini, altre ancora dovranno abituarsi a veder passare i treni a pochi centimetri dalla finestra di camera. Intere comunità saranno spezzate in due da mura alte quattro metri. I cittadini hanno chiesto più volte di collaborare per cercare di attenuare i disagi, ma non sono mai stati realmente presi in considerazione. La proposta di costituire una commissione con potere di trattativa che potesse farsi portavoce degli interessi della collettività è passata inosservata. Quando in ballo c’è la realizzazione di una “grande opera”, l’amministrazione agisce in modo subdolo e antidemocratico: com’è possibile che un progetto che conoscevano fin dal 2019 sia stato taciuto per anni? Com’è possibile che sia stato reso pubblico solo dopo il commissariamento del lavoro, quando ormai non c’era più niente da fare? Ha tutta l’aria di trattarsi di un piano pensato ad hoc che esenta Italfer e le istituzioni locali dalle loro responsabilità, passando la palla alla ditta che ha vinto l’appalto. Alla popolazione è stato detto che ormai solo la ditta in questione ha discrezionalità sui possibili aggiustamenti rispetto al progetto.

GASSIFICATORE
Il territorio troppo spesso viene trasformato in uno strumento di profitto da una politica ultra-liberale e filo-imprenditoriale, e in tale processo la cittadinanza non ha voce in capitolo. Questo è accaduto anche due anni fa con il progetto del gassificatore per lo smaltimento dei rifiuti a Terrafino gestito da Alia. Anche allora l’amministrazione cercava di realizzare mega progetti profondamente impattanti senza informare e rendere partecipi i cittadini. Il progetto di un impianto di trattamento termico di rifiuti era stato presentato a mezzo stampa come “il bosco in zona industriale” e originariamente era spacciato come privo di emissioni. La realtà purtroppo era ben diversa. Si è scoperto che avrebbe avuto emissioni in atmosfera per oltre 30 tonnellate ogni ora e oltre 26.000 metri cubi/anno di fanghi classificati come rifiuti speciali pericolosi, oltre a Metanolo e Idrogeno stoccati in grandi quantità, tali da far classificare l’impianto come “impianto sottoposto a normativa Seveso”. Il tutto a poche centinaia di metri dal centro abitato, scuole e luoghi di culto. Un progetto a detta dei proponenti “sperimentale” realizzato assemblando brevetti dal passato nefasto e tecnologie ancora in fase di studio. Il tutto per un costo stimato di 400 milioni di euro, che sarebbero stati completamente a carico dei cittadini (quando oggi con 1/4 della stessa cifra si possono realizzare soluzioni alternative meno impattanti e più sicure). Il progetto venne bloccato a seguito della partecipatissima manifestazione contro il gassificatore che si tenne a Empoli poco più di un anno fa.

MULTIUTILITY
Ma il nemico non era stato sconfitto. La quantitĂ  di denaro necessaria a quell’impianto era funzionale ad un progetto piĂą grande, di cui il gassificatore sarebbe stato un semplice asset finanziario: Alia Multiutility. Il progetto è nato per realizzare un’unica grande azienda di ambito regionale per la gestione dei servizi essenziali in monopolio naturale quali acqua, rifiuti ed energia. L’intenzione era anche quella di vendere in borsa il 49% delle nostre quote di proprietĂ  di Alia. Attraverso una complessa operazione meramente finanziaria, l’acqua e gli altri beni primari sarebbero stati trasformati in semplici merci, come tante, da sfruttare, su cui lucrare e generare dividendi ricaricando sulle nostre bollette. Anche in questo caso, si è cercato di far passare il progetto senza informare adeguatamente la cittadinanza. Tuttavia, a Empoli sono state raccolte oltre 4000 firme, permettendo così a tutti i cittadini di esprimersi su questo tema attraverso un referendum comunale nel 2025. La gestione pubblica dell’acqua e dei servizi di base è cruciale per garantire l’equitĂ , l’efficienza, la sicurezza e la sostenibilitĂ , per difendere l’interesse della collettivitĂ , piuttosto che il profitto di pochi.

ASSEMBLEA PERMANENTE NO KEU
A ribadircelo è anche l’Assemblea Permanente NO KEU, nata a seguito dell’inchiesta giudiziaria, che ha coinvolto l’Empolese Valdelsa e da cui è emerso che grandi quantità di Keu sono state smaltite illegalmente, utilizzate come materiale di riempimento in varie opere, tra cui cantieri e strade, come, nel nostro caso, la strada regionale 429. Nel loro documento costitutivo, tra le altre cose, viene sottolineata «l’urgenza di un modello alternativo che riveda sia il sistema degli appalti al ribasso e del massimo profitto nella gestione delle opere pubbliche, sia l’intero processo di gestione ed erogazione dei servizi pubblici, riportando la gestione in mano pubblica e sotto il controllo democratico dei cittadini: che permetta una gestione pubblica, efficace, sicura e di prossimità nei territori, in modo tale che al centro ci sia il benessere sociale ambientale di chi quei luoghi li vive e li anima e non di chi-a vario titolo-vuole trarne profitto. In tal senso, ribadire la necessità di rendere noto ai cittadini il “costo sociale“ di ogni opera, ovvero l’impatto sulla comunità dell’intervento appaltato, affidato a un ente terzo.»
Vi invitiamo pertanto alla terza edizione del No Keu Fest (8 e 9 giugno), il festival ecologista organizzato dall’Assemblea Permanente No Keu. Due giorni di festa e di lotta per la difesa dei territori nei quali viviamo.

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