🔬 Piccoli passi verso la quotazione in borsa 🧠

Martedi 13 febbraio si è tenuto il consiglio comunale dove è stata approvata, con i voti dalla sola maggioranza, la delibera presentata dall’amministrazione Barnini per la costituzione di una holding dei comuni dell’empolese valdelsa.
È stata invece stravolta da emendamenti proposti dalla maggioranza del consiglio comunale e quindi ritirata, una mozione di Buongiorno Empoli che chiedeva di impegnare il Sindaco e la Giunta a far sì che la parte pubblica della Multiutility esprima voto contrario, allo svolgimento di tutte le attività necessarie ai fini della quotazione in borsa e di condividere nelle sedi istituzionali, anche di concerto con gli altri comuni interessati, il percorso e le modalità per addivenire ad una concreta ripubblicizzazione dei servizi pubblici toscani.

Il consigliere Falorni capogruppo PD, ha illustrato gli emendamenti che chiedevano di togliere i punti che di fatto davano corpo ed indirizzo alla richiesta originale snaturandola con l’intento chiaro di rimandandare tutto alla prossima amministrazione, ma lasciando di fatto ad essa l’impegno pendente della quotazione in borsa.
Di fatto Falorni dichiara di non voler appesantire la prossima amministrazione mettendole un sassolino nella tasca quando di fatto le si è già caricato sulla schiena il macigno della quotazione in borsa, un vero e proprio controsenso che dimostra il reale intento, e cioè che il PD nel periodo pre elettorale non ha ne coraggio ne valide motivazioni per sostenere quella quotazione in borsa che a Empoli è stata approvata e che costituisce attualmente un’obbligo sulle spalle del prossimo sindaco, che in virtù dei principi giustificativi riportati da Falorni dovrebbe essere tolta dalla delibera approvata per multiutility.
La strategia di questa amministrazione e del PD sembra essere sempre più chiara: non parliamo di quotazione e finanziarizzazione perché provoca molti mal di pancia negli elettori ma rimandiamo, tanto l’obbligo e la volontà di farla dopo le elezioni sono già state scritte con gli atti.

Nel merito della delibera per la holding, come già fatto per il precedente tentativo di costituzione della stessa, che è stato bocciato dalla Corte dei conti Toscana, avevamo presentato le nostre osservazioni sull’operazione alle quali, come da consuetudine, non abbiamo ricevuto nessuna risposta diretta, infatti l’amministrazione si è limitata a consegnare le proprie controdeduzioni a tutti i consiglieri comunali ma non a noi cittadini.
Controdeduzioni che di fatto non rispondono mai con dati e atti concreti a nessuna nostra osservazione, ma si articolano in una infinita sequela di motivazioni su quello che si vorrebbe ottenere con questa holding, senza mai dire come si riuscirebbe a farlo.

Da rilevare il fatto che non sono riusciti a contro dedurre la puntualizzazione che con questa holding il controllo dei comuni si allontanerà ulteriormente dagli organi di controllo e decisionali della società principale, confermando di fatto questa preoccupante situazione. Nel seguito si dice addirittura che è auspicabile togliere soldi ad Alia per darli ai comuni, una vera e propria contraddizione con quanto sempre affermato e cioè che mancano soldi per gli investimenti di Alia multiutility, ma questo ne rivela ovviamente il vero scopo.
Nemmeno sui vantaggi economici vengono portate evidenze a sostegno, tanto da tirare in campo fantomatici “aspetti tutti qualitativi non misurabili monetariamente”, ammettendo poi che ci saranno duplicazioni di funzioni con quelle di personale già presente nei comuni.
Infine non ci sono contro deduzioni sul fatto che questa società non contribuirà a perseguire le motivazioni delle finalità istituzionali, della economicità e sostenibilità nella gestione dei servizi.

La sindaca ha illustrato quella che era la proposta di delibera e le motivazioni che hanno portato alla riformulazione di una holding dei comuni, di fatto confermando quanto da noi rilevato, e cioè che questa holding è identica alla precedente con la sola aggiunta di una società ASEV – Agenzia per lo Sviluppo Empolese Valdelsa, che ha il solo scopo di cercare di aggirare la normativa che impedisce di creare nuove società che facciano le stesse cose di società esistenti o preesistenti.
In virtù di questo i nostri 11 sindaci hanno pensato di prendere una società esistente attorno alla quale creare una holding dei comuni per fargli fare le stesse cose che faceva prima in aggiunta a quello che dovrebbe fare la holding, e cioè quello che faceva la preesistente Publiservizi prima dei conferimenti in Alia.

Dopo l’illustrazione della sindaca la parola passa ai consiglieri Cioni e Masi di Bongiorno Empoli e Poggianti di Fratelli d’Italia che riportano a loro volta quanto sollevato nelle nostre osservazioni spiegando in modo chiaro principi come quello dell’allontanamento dei sindaci dai luoghi decisionali approfondito da Poggianti o come quello della scelta politica che volontariamente ci porterà in una condizione di competizione con altre multiutility, scelte che ci porteranno a dover dedicare le risorse del nostro territorio alla logica della competizione finanziaria, mentre abbiamo la possibilità concreta di concentrare tutte le nostre risorse solo sulla gestione virtuosa di quei servizi, approfondito da Masi e Cioni.
La delibera per la holding viene approvata con i voti favorevoli di tutta la maggioranza e quelli contrari di tutta l’opposizione senza astenuti. Adesso il giudizio passa alla Corte dei conti Toscana.
Noi ringraziamo comunque tutti i consiglieri e partiti che ritengono la finanziarizzazione dei servizi pubblici una questione di primaria importanza che toglierà importanti risorse ed autonomie dal territorio, ma ringraziamo anche quei partiti e consiglieri, che pur avendo opinioni diverse dalle nostre, dimostrano coerenza nel dichiarare con trasparenza quelli che sono i loro obiettivi per la gestione dei servizi, senza nascondersi, o rimandare e hanno l’onestà di esprimersi in modo contrario quando una proposta è inutile alla funzione pubblica al di là degli obiettivi.

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