Apprendiamo dalla viva voce dell’assessore Monia Monni durante il consiglio regionale del 27 settembre, la conferma della rinuncia al progetto gassificatore di Empoli da parte di Alia per indisponibilità dei terreni necessari.
Questa dichiarazione trova spazio all’interno della discussione in aula di consiglio regionale per l’adozione del Piano regionale rifiuti, nel quale purtroppo permangono le altre due proposte di gassificatori sempre a firma di Alia, per le quali rimangono grandi preoccupazioni, sia in termini di sostenibilità ambientale, sia in termini di sostenibilità economica in quanto come già detto, la stessa società proprietaria del brevetto in questione, aveva già provato con risultati fallimentari l’applicazione di questa tecnologia a Verbania e in Germania in quel di Karlsruhe, chiudendo la fallimentare esperienza e lasciando una voragine di 500 milioni di euro.
Se si vogliono dare indicazioni e si vuole supportare realmente questo piano regionale dei rifiuti perché diventi un qualcosa di realmente funzionale e utile alla collettività, il primo passo è proprio quello di escludere progetti storicamente fallimentari, per indirizzare tutte le risorse disponibili nella direzione indicata dalla comunità Europea.
A questo proposito ricordiamo che dei 18 progetti in fase di realizzazione e autorizzazione, soltanto 4 riceveranno finanziamenti dal PNRR. Questo ci dice chiaramente quanto questo piano sia inadempiente rispetto ai principi di Economia Circolare sanciti dalla comunità Europea. A conti fatti poco più del 20% dei progetti sarà finanziabile in quanto, come nel caso dei gassificatori, rappresentano progetti che la comunità Europea disincentiva concretamente e che graverebbero totalmente sulle bollette dei cittadini.
Gli obiettivi prefissati dalla comunità Europea prima e dal piano regionale dopo sono perseguibili e sostenibili solo se si potenziano politiche reali per la riduzione dei rifiuti, riuso, raccolta differenziata, preparazione al riciclo ed infine si realizzano impianti di riciclo, come già segnalato anche dai rapporti Ispra, i quali ne certificano la carenza non solo nella nostra regione, ma in tutta la nostra nazione.
Un primo passo all’interno di un piano regionale, quindi da difendere e dal quale partire per un percorso realmente in linea e rispettoso delle direttive comunitarie verso il quale correggere l’indirizzo di questo piano nell’interesse di tutta la regione.
Un grande passo per una comunità, quella empolese, che attraverso lo strumento della partecipazione collettiva degli abitanti è riuscita a indirizzare le scelte di governo, in modo serio e preciso, per tutelare la proprietà e ribadire il proprio potere decisionale sulla gestione dei beni comuni.
La rinuncia di Alia al gassificatore di Empoli deve quindi rappresentare per tutti i cittadini e non solo per quelli empolesi, la conferma che il potere di indirizzare scelte ragionate e condivise, anche complesse, dipende solo dalla loro volontà ad interessarsi e partecipare al governo dei territori e dei beni di loro proprietà.
Come da consuetudine l’invito a mettere MI PIACE e a seguire il profilo Trasparenza per Empoli, per dare più importanza alla voce di tutti i cittadini. Insieme Uniti Interessati per un dialogo aperto e propositivo. 👋
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