VIDEO E CONTENUTI DELL’ASSEMBLEA DEL 24 NOVEMBRE 2022

Si è svolta ieri la seconda partecipatissima assemblea pubblica indetta dal Comitato Trasparenza per Empoli alla Casa del Popolo di Marcignana. Oltre al numeroso pubblico presente l’evento è stato seguita anche all’esterno della CdP su uno schermo e in diretta Facebook da circa 1500 persone.
Il comitato ha analizzato la risposta della Sindaca e della giunta di Empoli alla richiesta da parte del comitato d’istituire una commissione scientifica di parte al fine di poter realizzare un contraddittorio con i proponenti del progetto. La risposta della sindaca, come ormai noto dalla stampa è stata negativa. La Sindaca ha proposto di nuovo la partecipazione a un RAB (Resident Advisory Board) che altro non è che una commissione consultiva. Uno strumento che non può mettere in discussione nessun aspetto sostanziale del progetto o la sua eventuale approvazione e realizzazione.
Abbiamo reso noto che la posizione del comitato a fronte di questi sviluppi può essere solo quello di un NO precauzionale. Ribadiamo che il comitato Trasparenza Per Empoli si è costituito con lo scopo di approfondire quella che è sembrata fin da subito una operazione tecnologico finanziaria portata avanti con modalità estremamente opache. La risposta della sindaca ci conferma solo questa ipotesi iniziale, mostrando che l’amministrazione in questo momento sta fornendo la sponda politico istituzionale a un progetto sulla cui effettiva utilità e necessità per il bene del territorio e dei cittadini ci sono moltissimi dubbi.

Durante l’assemblea è stato ricordato che l’impianto riguarda una tecnologia mai utilizzata; che si tratta dell’unico progetto proposto per la gestione della questione rifiuti e dovrebbe non solo smaltire tutto il CSS (sopravaglio trattato dell’indifferenziata) e plasmix non riciclabile di tutto l’ATO centro (Firenze – Prato – Pistoia); che tale impianto nascerebbe già sovradimensionato al momento presente e fuori scala rispetto alle politiche di riduzione dei rifiuti che dovrebbero seguire le linee d’indirizzo europee; di fatto si propone come impianto di smaltimento di buona parte della Toscana. E’ stato ricordato che questo impianto non premierebbe certamente le pratiche virtuose in termini di riciclaggio dei cittadini della Valdelsa e ribalterebbe il paradigma dell’aumento della quota riciclabile e della diminuzione progressiva dei rifiuti prodotti, offrendo una comoda sponda a quei comuni dove il porta a porta non appare nemmeno all’orizzonte.

Si è fatta notare la sostanziale ambiguità della giunta di Empoli che si pone come soggetto superpartes e di fatto sta sponsorizzando questo progetto. Chiediamo di fare dei passi indietro e di ridiscutere il problema dei rifiuti come un problema collettivo da risolvere collettivamente in maniera condivisa e non tramite partecipazioni “decorative” che per noi non hanno alcun senso; i rifiuti sono un problema da risolvere e non un business agito sulla pelle dei cittadini e dei territori. Individuiamo nella finanziarizzazione dei servizi e delle aziende che li gestiscono il problema centrale di questa deriva tecnico finanziaria. Il progetto di pirogassificatore a Empoli è parte sostanziale e colonna portante della costituzione di una Multiutility in cui Alia accorperebbe tutte le altre partecipate aprendo di fatto alle quotazioni in borsa e lasciando i cittadini in pasto alla legge dei dividendi borsistici.
Pertanto il comitato TPE invita tutta la popolazione di Empoli e dei comuni limitrofi e tutti coloro che hanno a cuore il presente e il futuro dei nostri territori a partecipare alla manifestazione del 26 novembre (concentramento alle 14.30 in Piazza della stazione a Empoli). Inoltre TPE si farà promotore di due referendum nel comune di Empoli. Il primo per abolire i passaggi formali che sono stati compiuti verso l’adesione del Comune alla Multiutility e il secondo consultivo per chiedere il parere della cittadinanza sulla costruzione del pirogassificatore.
Negli interventi della serata sono emerse altre criticità. È stato fatto notare che, nell’ambito della disciplina Seveso, vi sono Linee Guida secondo le quali un tale impianto in questa area non sarebbe ammissibile. Purtroppo le linee guida indicano solo le soluzioni migliori, ma non creano obblighi come le leggi. Inoltre: attualmente non esiste la tecnologia per l’impiego di idrogeno in forni da vetreria, quell’idrogeno che viene propagandato come fornitura di combustibile a Zignago Vetro. Motivazione questa addotta come fondamentale per la collocazione dell’impianto. Molti cittadini si sono lamentati del totale silenzio dei sindaci dei comuni limitrofi ed è stata letta una relazione sul rischio alluvionale dell’area.
I quesiti referendari saranno proposti emendati e votati nelle prossime assemblee e saranno resi noti anche sul sito del comitato TPE (trasparenzaperempoli.it) e sulla pagina FB Trasparenza per Empoli.
Le nostre proposte senza esito favorevole rimangono sul tavolo dell’amministrazione comunale e TPE rimane in attesa di una reale apertura da parte dell’amministrazione per l’avvio di un dialogo per cui saremo sempre disponibili.

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