15 avvisi di conclusione indagini per le esondazioni del 2-3 novembre 2023.
Quando l’acqua torna, ma le lezioni non si imparano nell’empolese si procede con sprezzo delle osservazioni critiche degli enti regionali, determinati a portare a termine un Piano Urbanistico del quale sono evidenti criticità e rischi, a Prato la Procura ha notificato 15 avvisi di conclusione indagini per le esondazioni del 2-3 novembre 2023. I destinatari sono amministratori dei comuni di Prato e Montemurlo, in carica all’epoca degli eventi, per i quali si ipotizzano i reati di omicidio e disastro colposo. Agli indagati viene contestata anche la mancata adozione di misure di sicurezza, nonostante la consapevolezza del rischio idrogeologico del territorio.
Che le responsabilità di quanto accaduto nel novembre 2023 siano da ricondurre alle scelte urbanistiche sostenute negli anni dalle amministrazioni locali è apparso chiaro fin da subito, tanto da spingere il Presidente della Regione Giani a dichiarare:
“Lo dico da presidente della Regione, che nessun sindaco mi venga poi a presentare piani urbanistici dove io stamattina ho visto l’acqua. Noi ci dobbiamo rendere conto, proprio attraverso quella che è la fotografia oggi del territorio, quanto la logica del consumo zero sia importante d’ora in avanti.”
Perché è evidente che quanto accaduto fosse non solo prevedibile, ma anche evitabile. Costruire in aree a rischio idrogeologico, pur nel rispetto delle normative compensative vigenti, non basta e non basterà a scongiurare il ripetersi di simili eventi.
A confermare questa consapevolezza sono arrivate anche le parole di Bernardo Gozzini, amministratore del consorzio LaMMA:
“È chiaro che il cambiamento climatico rimette in discussione purtroppo tutta quella che è la fase di progettazione, che è basata su tempi di ritorno che forse a questo punto saltano dal punto di vista statistico, e quindi bisogna trovare una modalità nuova.”
“La tecnica dei tempi di ritorno non è più efficace.”
Dichiarazioni rafforzate da quelle dell’Ing. Giovanni Massini, Direttore Difesa del suolo e Protezione civile, che sottolinea la necessità “di agire su tutte le misure possibili diminuendo il rischio senza aumentare il danno. Estremizzo: in qualche situazione può essere più utile delocalizzare una qualche struttura che fare tutti gli interventi che avrebbero un costo molto superiore per la sua messa in sicurezza.” Continue reading “Fragilità, silenzi e disastri: chi pagherà il prezzo del PSI empolese?”