📰 AD in manette, la multiutility IREN perde in borsa

Cosa succede quando a decidere il valore delle quote di una multiutility è la borsa?
È accaduto alla multiutility IREN che ha visto l’arresto del suo amministratore delegato per fatti che avrebbe compiuto durante un suo precedente incarico e quindi che non hanno niente a che fare con IREN, ma che hanno comunque causato una perdita di valore delle azioni inizialmente del -7%, poi rientrata a -2,65% ovvero oltre 60 milioni di euro.
Il dato importante non è però la perdita milionaria registrata in un brevissimo arco temporale, ma la dimostrazione che quando le azioni sono collocate in un mercato per sua natura speculativo, il valore dell’azienda e quindi la sue capacità e libertà operative e decisionali sono fortemente limitate e assoggettate a logiche che esulano dalla qualità e finalità del servizio erogato. In una società a gestione completamente pubblica una notizia del genere non avrebbe avuto nessun effetto sul valore della società.
Questo è solo l’ennesimo esempio a conferma del fatto che la quotazione in borsa ha il solo scopo di generare un profitto per i possessori delle quote, a mezzo di meccanismi speculativi a danno degli utenti, che nella migliore delle ipotesi sono anche i proprietari dei beni gestiti e che per paradosso dovranno in ultima istanza pagare di tasca propria per episodi come questi in cui pochi si arricchiscono a scapito della collettività.

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