Care e cari empolesi,
prima di tutto vorrei porvi una domanda: può Empoli osare ribellarsi ad una scelta presa a Firenze, nel chiuso di poche stanze? Può la cittadinanza empolese impedire il processo di finanziarizzazione dell’acqua e di altri servizi pubblici locali? Potete voi rimandare al mittente il pacco preparato da Nardella con il benestare del Sindaco di Pistoia, uomo di Fratelli d’Italia, e la benedizione di Giorgia Meloni? La Sindaca di Empoli e quello di Prato si sono immediatamente accodati, senza consultare la cittadinanza su una scelta così grave.
A Empoli è iniziata la raccolta firme per indire un referendum contro il progetto di Multiutility e mi è venuta in mente l’immagine del villaggio gallico di Asterix e Obelix, che osa opporsi al dominio imperiale. E ci riesce. Stavolta Empoli può scrivere un piccolo pezzo di storia della nostra regione, fermando la finanziarizzazione dell’acqua toscana attraverso uno strumento di democrazia diretta.
Faccio quindi appello a voi empolesi, perché in questo momento il futuro di importanti servizi pubblici locali e del bene comune vitale per eccellenza, l’acqua, è nelle vostre mani. È nelle vostre mani l’occasione di far finalmente rispettare l’esito del referendum del 2011, dove la maggioranza assoluta del popolo italiano ha chiesto che la gestione dell’acqua e dei servizi locali fosse pubblica e del tutto estranea alla logica del profitto. Un indirizzo chiaro, che i nostri amministratori non hanno mai voluto attuare e anzi hanno sabotato in ogni modo possibile.
Eppure cosa ci sarebbe di più semplice che gestire il servizio idrico escludendo lucro e profitti ? Facendo in modo che tutti i proventi della gestione siano reinvestiti nel miglioramento del servizio anziché intascati dai soci pubblici e privati delle Spa dell’acqua? Nessuna persona ragionevole pensa che il fine di un ospedale pubblico o di una scuola sia generare profitti per i gestori; ma allora, perché vogliono farci credere che sia normale che la gestione dell’acqua – un bene di tutti – debba arricchire pochi? Debba produrre profitti?
La privatizzazione dell’acqua in Toscana è iniziata da ormai vent’anni ma con la Multiutility ci troviamo davanti ad un ultimo pericoloso passaggio, da cui non si tornerà più indietro: è stata intanto creata una Holding finanziaria, che verrà quotata in Borsa nel 2024. L’obiettivo finale, insomma, è entrare nel gioco delle Borse e della finanza, aumentare il valore delle azioni e distribuire lauti dividendi agli azionisti, compresi i vari fondi speculativi internazionali che faranno a gara per prendersi una fetta di questi servizi a domanda garantita, ex monopoli pubblici naturali divenuti monopoli privati, come nel caso del servizio idrico integrato. Questo è l’ultimo atto di un lungo tradimento referendario che denunciamo da oltre dieci anni, ma è anche un processo in atto che può essere fermato, se c’è la volontà di farlo: adesso le cittadine e i cittadini di Empoli hanno la possibilità di impedire la finanziarizzazione dell’acqua anche a nome di tutte e tutti noi, attraverso l’indizione di un referendum cittadino. Per questo vi ringrazio e vi chiedo di usare la vostra firma in difesa dell’acqua, bene comune fondamentale e vitale, e in difesa degli altri servizi pubblici locali.
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