Pubblichiamo le domande che come Comitato abbiamo inviato alla candidata e ai candidati sindaco con le relative risposte. Purtroppo non abbiamo ricevuto le risposte dal candidato Campinoti, quindi procediamo a pubblicare le risposte ricevute da Maestrelli, Mantellassi, Masi e Poggianti.
- Come vi esprimete rispetto al concetto di finanziarizzazione dei servizi pubblici essenziali (non limitatamente all’acqua e all’ipotesi di quotazione in borsa) finalizzato alla generazione di dividendi, equivalenti, di fatto, ad una tassazione ulteriore senza più il principio di progressività (ovvero chi più ha più paga, chi meno ha meno paga), in un momento dove in Toscana i livelli di povertà sono arrivati a livelli massimi da decenni a questa parte?
MAESTRELLI Sono nettamente contraria. La gestione dei servizi pubblici deve essere improntata a principi sociali. Facendo un esempio concreto per la multiutility sarebbe necessario trasformarla in un benefit Corporation. Utili, profitti si ma al servizio del benessere pubblico.
MANTELLASSI I servizi pubblici locali vanno difesi. Vogliamo che restino toscani e controllati dal pubblico. La frammentazione dei servizi pubblici locali e la debolezza della parte pubblica sono un grosso danno. Le aziende che gestiscono i servizi pubblici locali hanno diverse forme di controllo. Noi vogliamo completare la riacquisizione delle quote private di acque e rendere in gestore dell’acqua al 100% pubblico.
MASI I servizi pubblici essenziali devono avere testa, corpo e portafoglio pubblico e devono rispondere alle esigenze e alle richieste della cittadinanza. L’obiettivo è uno solo: il miglior servizio possibile al minor costo possibile. Produrre utili dalle bollette per poi dividerli per i proprietari ha come effetto collaterale anche quello di perdere la progressività fiscale, che è alla base della nostra Costituzione. Le situazioni di difficoltà economica sono in aumento e con esse l’impossibile di pagare alcune bollette. Come collettività dobbiamo comunque garantire una dignità di vita garantendo i servizi essenziali. Ciò dovremmo farlo con una progressività anche della tariffa.
POGGIANTI La partecipazione di un socio privato ad un asset aziendale non è di per sé un elemento negativo, tuttavia è necessario mantenere una governance pubblica di servizi pubblici essenziali perché più che alla generazione di dividendi da spartire tra i soci è fondamentale reinvestire quelle risorse nella rete idrica e non solo.
NOSTRO COMMENTO Appare chiaro che Mantellassi non dia risposta alla domanda nella sua specificità. La risposta fuori tema che viene data è comunque opinabile nella dimensione in cui presuppone una mancanza di conoscenza della situazione attuale, o una voluta omissione, attinente al percorso di deliberazione avvenuto in vari momenti dagli organi che sono parte di questo percorso decisionale di scelta per un modello di gestione.
In sede di consiglio comunale è già stata scelta, indicata esplicitamente e approvata la quotazione in borsa con la delibera multiutility (votata a favore anche da Mantellassi), successivamente nell’assemblea territoriale d’ambito, i sindaci (compreso la nostra sindaca), in conseguenza di quanto approvato in consiglio comunale, hanno confermato all’autorità idrica che la prossima gestione sarà misto pubblico privata indicando proprio Alia multiutility come soggetto da affiancare al privato. Ne deriva pertanto che il gestore acqua rimarrà 100% pubblico soltanto per il tempo necessario a perfezionare l’operazione di quotazione in borsa e quindi di parziale riprivatizzazione.
Evitando di rispondere alla domanda originale si ravvisa inoltre un imbarazzo che presuppone il fatto che lo scopo effettivo dell’operazione multiutility sia appunto quello di imporre una ulteriore tassazione ai cittadini.
A Maestrelli osserviamo che utili e dividendi anche se riportati in servizi rappresentano una tassa a cui deve corrispondere un principio di proporzionalità che la tariffa non garantisce.
A Poggianti osserviamo che nelle società dove non sono distribuiti utili i privati non ci sono perché giustamente indirizzano i loro capitali dove possono generare profitti. Bene comunque l’indicazione al reinvestire internamente alle società per migliorare i servizi.
Bene anche Masi che si esprime contro la finanziarizzazione.
- Dato che le infrastrutture nelle attuali zone industriali e produttive, sono oggetto di promesse di ammodernamento in ogni campagna elettorale, quali garanzie potete dare per garantirne il recupero, riorganizzazione e potenziamento, a primaria garanzia delle aziende residenti e dei loro lavoratori, in ottica di priorità rispetto alle eventuali previsioni di nuove edificazioni?
MAESTRELLI Se si continuerà a approvare il candidato proposto dal PD, le linee saranno sempre quelle. Per avere uno sviluppo diverso, un reale cambiamento cambiare il governo della città. La lista “EMPOLI AL CENTRO” si propone di cambiare il paradigma mettendo le istituzioni al servizio dei cittadini e non viceversa.
MANTELLASSI Approvando definitivamente il Piano Operativo Comunale avremo la possibilità di rispondere a moltissime aziende già esistenti nella zona del Terrafino, Carraia, Pontorme e Castelluccio che oltre a chiedere nuove infrastrutture hanno chiesto di poter potenziare o ampliare la propria attività. Questo a testimonianza di un attaccamento dell’impresa locale al territorio che qui a Empoli. Nei prossimi cinque anni dunque sarà possibile effettuare investimenti pubblici e privati che, in sinergia, potranno garantire servizi di prossimità ai lavoratori e l’ammodernamento di queste aree.
MASI Il nostro programma – che poi è la nostra ragione di vita politica, testimoniata da quanto abbiamo fatto negli ultimi cinque anni pur stando all’opposizione – prevede il recupero e la valorizzazione dell’esistente. Noi crediamo nella preservazione degli spazi verdi (agricoli, boschivo, o comunque non edificati). In questa chiave intendiamo quindi migliorare le zone industriali e artigiani esistenti, ampliandone i servizi. Queste sono le garanzie che intendiamo dare ai cittadini.
POGGIANTI Ripristineremo la precedente divisione tra la zona industriale e abitativa in modo da eliminare ogni promiscuità. Ribadisco la volontà, come uno dei primi atti che farò da Sindaco, della reintroduzione del vincolo naturalistico ambientale sull’area della Zignago per fugare qualsiasi ritorno del progetto, anche in forma modificata, del gassificatore alla cui realizzazione mi sono sempre opposto con fermezza.
NOSTRO COMMENTO Come evidenziato da Maestrelli nelle priorità dell’attuale partito di maggioranza persiste un’attitudine a privilegiare la nuova edificazione a cui esprime contrarietà. Mantellassi riporta in modo prioritario riferimenti a interventi di nuova edificazione su suolo attualmente verde anche agricolo e non urbanizzato, quindi viene confermato che la priorità non sarà quella di recupero, riorganizzazione e potenziamento, ma bensì la priorità sarà per le nuove edificazioni ed il consumo di suolo. Bene anche Masi e Poggianti che si esprimono a favore della tutela del territorio.
- Quali caratteristiche deve avere un soggetto per poter essere considerato portatore di interessi ed esaudito nelle proprie richieste all’interno dei processi partecipativi?
MAESTRELLI I processi partecipativi devono essere aperti a tutti, ma chi partecipa deve operare in modo trasparente e senza avere interesse precostituiti
MANTELLASSI I processi partecipativi sono aperti a tutti e in questi anni il lavoro fatto per la Variante urbanistica e i Piani urbanistici lo hanno dimostrato.
I percorsi partecipativi servono per consentire a tutti i cittadini di assumere consapevolezza di cosa è un piano urbanistico, conoscere gli indirizzi politici proposti e a quel punto commentarli, avanzando anche opinioni o osservazioni. La pubblica amministrazione ha come scopo di indirizzare il governo del territorio per garantire vivibilità e benessere ai cittadini: in questo senso noi crediamo sia importante prevedere un’adeguata distribuzione dei servizi nelle varie frazioni e promuovere la creazione di posti di lavoro attraverso investimenti sostenibile sia sul piano ambientale sia quello sociale.
MASI Tutti i soggetti devono avere pari dignità di fronte all’amministrazione pubblica. Se volessimo fare una graduatoria rispetto alla capacità di ascolto che un’amministrazione deve avere nei confronti dei bisogni espressi dai singoli, l’attenzione dovrebbe andare verso chi ha meno strumenti (economici o sociali) per far valere la propria prospettiva o richiesta. Quindi maggior attenzione nei confronti della maggioranza della cittadinanza; minore attenzione ai bisogni delle varie consorterie.
POGGIANTI È designato dalla Corte Costituzionale e dal Diritto civile il diritto a consociarsi. Ogni qualvolta si costituisce un’aggregazione di persone sotto forma di comitato o associazione rappresentativa su istanza dei cittadini dovrà essere consultata dal Comune nei processi decisionali in quel settore. È la corte costituzionale a definirli come portatori di interessi collettivi che hanno la capacità di autorizzare la messa in giudizio e tutelare gli interessi della comunità.
NOSTRO COMMENTO Nelle risposte di Maestrelli, Masi e Poggianti vengono riconosciuti ai cittadini gli stessi diritti di tutti gli altri portatori di interesse, mentre nella risposta di Mantellassi Il massimo concepito per i cittadini è il solo avanzare opinioni, commenti e osservazioni, nessuna traccia di possibilità di richieste da parte dei cittadini, quindi solo un ruolo passivo.
- Rispetto alla prassi dell’attuale amministrazione di presentare ai consiglieri atti importanti di governo soltanto pochi giorni prima dell’adozione in consiglio comunale (vedi fascicolo di progetto multiutility 1300 pagine, oppure PSI, Varianti e POC), si chiede, a chi già presente in consiglio, se in tali situazioni siete riusciti a comprendere bene i contenuti per esprimere un voto pienamente cosciente ed informato? Per i candidati non presenti nell’attuale consiglio comunale, cosa pensate di questa modalità?
MAESTRELLI Questo è un metodo di lavorare di chi non vuole confrontarsi. La nostra lista ha come parole chiave “responsabilità e trasparenza”. Per fare in modo che la responsabilità sia chiare, le informazioni vanno condivise tutte.
MANTELLASSI In tutti i lavori, anche nell’attività di rappresentanza della città esiste un metodo e un tempo per fare le cose. Il consiglio comunale svolge la propria attività con un regolamento dei lavori che disciplina i tempi e le modalità per svolgere le varie attività istituzionali. Il fatto che in tutti questi anni non siano mai state chieste modifiche lascia pensare che il bisogno non sia così reale.
MASI Come consigliere d’opposizione anch’io ho subito quello che voi denunciate. Mi sono serviti supplementi di studio e la consulenza di specialisti per comprendere quanto l’amministrazione proponeva. Questo non è giusto, perché la comprensione deve essere immediata e alla portata di tutti i cittadini. Quando sarò sindaco farò in modo che i documenti siano a disposizione dei consiglieri e della cittadinanza in tempi appropriati e che siano formulati nel modo più chiaro possibile.
POGGIANTI Per otto anni seduto nei banchi dell’opposizione, sempre costruttiva e incentrata sui contenuti, ho votato a favore quando era necessario e sono stato fortemente contrario con adeguata motivazione. Ho altresì depositato 150 atti nell’interesse di Empoli a conferma della mia volontà di rappresentare i cittadini ed essere sugli argomenti con ampia cognizione di causa e consapevolezza. Il fatto che il PD negli ultimi anni abbia sempre compresso il diritto di accesso agli atti della Giunta non rispondendo mai per tempo alle varie interrogazioni o riducendosi all’ultimo secondo a discutere su temi importanti e cavillosi è una prassi arrogante e contraria al principio democratico di partecipazione. Con la mia candidatura a Sindaco mi impegno a garantire un’amministrazione trasparente e a condividere le scelte con tutti i cittadini.
NOSTRO COMMENTO Come confermato da Maestrelli, Masi e Poggianti in tutti questi anni non sono state richieste modifiche ma sono stati ripetutamente segnalati questi episodi dalle opposizioni durante le sedute di discussione, adozione ed approvazione in quanto comportamenti che non favoriscono il corretto e completo adempimento delle funzioni a cui i consiglieri sono chiamati.
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